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C. Calise Piro; E. Gaetano

BUY BACK

Per “buy back” si intende l’operazione di acquisto di azioni proprie da parte di una Società per Azioni tramite l’uso della liquidità della società stessa. I motivi che spingono una S.p.A. a procedere all’acquisto di azioni proprie sono innumerevoli: investire gli utili in eccesso, inviare un segnale di fiducia al mercato, dotarsi di una riserva di titoli della società che potrà essere utilizzata per acquisizioni e/o scambi azionari con altre società o, ancora, sostenere il prezzo in Borsa specialmente se si tratta di un titolo sottovalutato giacché più il numero di azioni in circolazione è basso, più l’utile per azione sale, e di conseguenza il suo prezzo.

Per la particolarità dell’operazione e per gli effetti prodotti in termini di restituzione indiretta dei conferimenti ai soci e conseguenti possibili pregiudizi per i creditori, il “buy back” è rigidamente disciplinato dagli artt. 2357 e 2358 del Codice Civile. In particolare, l’art. 2357 c.c. co.1 prevede che “la società non può acquistare azioni proprie se non nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio regolarmente approvato . Possono essere acquistate soltanto azioni interamente liberate”. Quanto alle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio il co.3 del medesimo articolo prevede che “il valore nominale delle azioni non può eccedere la quinta parte del capitale sociale, tenendosi conto a tal fine delle azioni possedute da società controllate”. Infine a livello procedurale il co.2 prevede che

“ l’acquisto deve essere autorizzato dall’assemblea, la quale ne fissa le modalità, indicando in particolare il numero massimo di azioni da acquistare, la durata, non superiore ai 18 mesi, per la quale l’autorizzazione è accordata, il corrispettivo minimo e il corrispettivo massimo”.

Oltre a quanto già detto sulle finalità di questa operazione, un altro scopo peculiare che l’acquisto di azioni proprie permette è quello di incidere sul CET1. Il coefficiente CET1, Common Equity Tier 1, è un coefficiente indicante il grado di patrimonialità delle banche espresso in percentuale mettendo a rapporto il capitale ordinario versato di una banca con le sue attività ponderate per il rischio; la BCE ha stabilito che il CET1 non possa essere inferiore all’8% in tutti gli stati sotto la vigilanza del SSM, mentre per gli istituti italiani il CET1 non può scendere sotto al 10,5%. Proprio nell’ottica di elevare il CET1 al 12,5% entro il 2025, la ING, una delle più importanti banche olandesi, ha annunciato, nel Giugno 2022, l’avvio di un massiccio programma di “buy back” articolato in due distinte operazioni poste in essere rispettivamente a Maggio e a Novembre 2023. Nel complesso le due operazioni, oltre ad essere funzionali al raggiungimento dell’obbiettivo già osservato, porteranno l’importo totale del capitale che la banca restituirà agli azionisti nel 2023 a 7 miliardi di euro, conferma di quanto già detto in relazione all’effetto restitutorio dei conferimenti del “buy back”. La manovra posta in essere a Maggio ha garantito l’acquisto del 104,41% del valore totale annunciato del programma pari a 1,5 miliardi di euro. Gli acquisti hanno superato il 100% a causa degli accordi di performance, compreso il prezzo medio per azione. A Settembre la banca olandese ha registrato un utile netto in crescita del 102,5% e ricavi per 5,8 miliardi di euro, vive, nonostante le incertezze dovute al rallentamento economico globale e all’instabilità geopolitica che incidono sulla fiducia e sulle attività dei consumatori, un periodo particolarmente florido, come confermato al Sole 24 Ore dall’amministratore delegato Steven Van Rijswijk. Tuttavia, il margine di interesse netto non ha raggiunto i livelli previsti, determinando una diminuzione del 4.8% del valore del titolo azionario. Pertanto, la banca ha deciso di varare la seconda operazione di “buy back” dal valore di 2.5 miliardi da aggiungersi alla precedente di 1.5 miliardi lanciata a Maggio, costituendo “un passo successivo verso la convergenza del nostro rapporto CET1 verso il nostro obiettivo di circa il 12,5%”, come affermato dalla banca stessa.

BIBLIOGRAFIA

1. https://www.ing.com

2. https://www.borsaitaliana.it

3. https://www.bancobpm.it

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