L’addio di Warren Buffet: l’investitore lascia la guida di Berkshire Hathaway
- G. Muttoni: M. Rocca
- 18 mag
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Dopo 55 anni alla guida della sua creatura, l’Oracolo di Omaha ha annunciato ufficialmente il proprio ritiro dalla carica di CEO in occasione dell’assemblea annuale degli azionisti, tenutasi il 3 maggio. A 94 anni, Buffett ha deciso di passare il testimone a Greg Abel, successore già indicato ufficiosamente quattro anni fa.
Una carriera leggendaria
Sesto uomo più ricco al mondo, con un patrimonio di oltre 168 miliardi di dollari, ha trascorso la sua vita esaminando informazioni aziendali tra bilanci e dati finanziari. Investitore inimitabile, dotato di una capacità unica al mondo nella previsione dei mercati, l’economista è considerato una leggenda vivente della finanza.
Il suo primo investimento risale al 1942, quando, a soli 12 anni, comprese l’importanza degli investimenti a lungo termine, della pazienza e del fattore tempo. Ha studiato alla Columbia University, dove conobbe il suo insegnante e mentore Benjamin Graham, noto come il padre del value investing.
Nel 1962 acquistò le prime azioni della Berkshire Hathaway, all’epoca un’industria tessile in declino, e nel 1965 ne assunse il controllo. Da quel momento iniziò a migliorarne i risultati finanziari, reinvestendo gli utili in acquisizioni strategiche nel settore finanziario, trasformando progressivamente l’azienda in una holding di investimenti.
I primi grandi acquisti furono la National Indemnity Co. e la Illinois National Bank. Buffett criticava l’ossessione dei fondi comuni per il breve termine e puntava invece su titoli sottovalutati, collezionando tra i suoi investimenti di maggiore successo aziende come American Express, Disney, Coca-Cola e Apple.
Nel 1970 assunse la carica di CEO della Berkshire, ormai orientata verso un modello fondato su assicurazioni e istituti bancari. Oggi la società vale oltre 880 miliardi di dollari, con un portafoglio azionario di circa 370 miliardi e oltre 40 partecipazioni. Fondamentale nel percorso di crescita è stato il rapporto con Charlie Munger, suo futuro partner e braccio destro, che Buffett ha definito “l’architetto del successo”.
Buffett è noto anche per la sua straordinaria memoria e per uno stile di vita semplice, in linea con i suoi principi. Vive ancora nella casa acquistata nel 1958 per 31.500 dollari e guida automobili modeste. Ha posto grande attenzione alla filantropia, promettendo di donare la maggior parte della sua eredità a cause benefiche, principalmente tramite la Bill & Melinda Gates Foundation. È inoltre co-fondatore di The Giving Pledge, un’iniziativa che invita i miliardari a devolvere la maggior parte delle loro fortune.Questa coerenza tra valori personali, approccio alla ricchezza e visione finanziaria si riflette anche in alcuni dei suoi motti più celebri: “Sii timoroso quando gli altri sono avidi e avido quando gli altri hanno paura” e “Il prezzo è quello che paghi. Il valore è quello che ottieni”, espressioni che sintetizzano un approccio razionale, orientato su obiettivi a lungo termine.
L’annuncio del ritiro
Dopo oltre sei decenni alla guida della holding, Warren Buffett ha tenuto un discorso d’addio dinanzi all’assemblea degli azionisti, annunciando il proprio ritiro entro la fine del 2025. Nonostante l’età avanzata, la notizia ha colto molti di sorpresa: lo stesso Buffett aveva più volte dichiarato di non avere intenzione di ritirarsi, e numerosi osservatori ritenevano che sarebbe rimasto in carica fino alla fine della sua vita.
L’investitore ha comunque dichiarato di non avere intenzione di cedere le azioni della Berkshire Hathaway in suo possesso, mantenendo così il ruolo di principale azionista e presidente del Consiglio di amministrazione. Ha inoltre lasciato intendere che “resterà ancora in circolazione” e continuerà a offrire il proprio contributo, fornendo consulenza occasionale, in particolare in merito alle operazioni straordinarie, pur affidando al nuovo amministratore delegato lo sviluppo del business e la gestione quotidiana della società.
Nel rassicurare gli azionisti in merito alle recenti turbolenze dei mercati finanziari, l’imprenditore miliardario ha dichiarato che “quello che è successo negli ultimi 30-45 giorni non è niente”, ricordando come, negli ultimi sessant’anni, le azioni della Berkshire Hathaway siano diminuite del 50% in tre diverse occasioni, anche in assenza di gravi criticità.
Nel corso del suo intervento, ha colto inoltre l’occasione per criticare i dazi imposti dal presidente Donald Trump, definendoli un “atto di guerra” e mettendo in guardia sui potenziali rischi che tali misure comportano per l’economia globale.
Durante il discorso, nell’arena del CHI Health Center di Omaha è calato il silenzio, seguito da una standing ovation e da un lungo applauso in segno di tributo. Gli azionisti hanno espresso profonda gratitudine per l’impatto di Warren Buffett e fiducia nella nuova leadership.
La scelta del successore
L’uomo scelto per raccogliere l’eredità del colosso è Greg Abel, 62 anni, già vicepresidente dal 2018 per le attività non assicurative della società e CEO della controllata Berkshire Hathaway Energy. Canadese di origine e proveniente da una famiglia della classe operaia, iniziò la propria carriera dal basso e, in trent’anni, riuscì a scalare le gerarchie aziendali, affiancando con successo l’Oracolo di Omaha.
Da ragazzo consegnava volantini porta a porta, raccoglieva bottiglie vuote da rivendere e riempiva estintori nell’azienda presso cui lavorava il padre. Fu notato da Buffett e dai suoi collaboratori mentre lavorava presso la CalEnergy, un’azienda attiva nel settore dell’energia elettrica, distinguendosi per il ruolo svolto nell’acquisizione della società britannica Northern Electric nel 1996, un’operazione per la quale ricevette direttamente l’incarico dall’allora amministratore delegato David Sokol.
Divenne in seguito presidente della MidAmerican, nata dalla fusione tra CalEnergy e MidAmerican Energy Holding, e iniziò a lavorare alle dipendenze di Buffett nel 1999, a seguito dell’acquisizione della società da parte della Berkshire Hathaway.
Per anni si ritenne che il vero favorito alla successione fosse David Sokol, il quale, tuttavia, si dimise improvvisamente nel 2011, con un comunicato ufficiale diffuso dallo stesso Buffett. Le dimissioni seguirono il coinvolgimento di Sokol in un caso di presunto insider trading: avrebbe infatti suggerito l’acquisizione della società chimica Lubrizol, nella quale aveva investito 10 milioni di dollari, ottenendo un profitto personale di circa 3 milioni.
Nonostante l’assenza di una condanna esplicita da parte di Buffett e il mancato intervento sanzionatorio da parte delle autorità competenti, Sokol affermò che le sue dimissioni non fossero legate all’operazione. Tuttavia, da quel momento, la sua candidatura alla successione di Buffett si concluse definitivamente.
Tra gli altri nomi individuati da Buffett come possibili successori, la scelta finale si ridusse a due candidati: oltre a Greg Abel, anche Ajit Jain, membro del Consiglio di amministrazione dal 2018 e vicepresidente con delega alle operazioni assicurative.
Il nome del successore designato è emerso nel 2021, quando Buffett rassicurò gli azionisti dichiarando che Abel avrebbe “mantenuto la cultura” di Berkshire Hathaway. Il passaggio formale delle consegne avverrà il 1° gennaio 2026, a seguito della votazione unanime del Consiglio di amministrazione in favore della successione.
In definitiva, sebbene raccogliere l’eredità di una leggenda non sia mai un compito semplice, secondo l’opinione condivisa degli osservatori e dello stesso Buffett, la Berkshire Hathaway sembra essere in buone mani.