Ebbene si! Abbiamo scoperto che un cinguettio è più potente e pericoloso di un battito d’ali di una farfalla.
Nel film di fantascienza The Butterfly Effect (2004) di Eric Bress e J. Mackye Gruber vi è la seguente frase: “Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo“.
Tale tesi deriva da uno studio intrapreso, nel 1963, dal matematico e meteorologo statunitense Edward Norton Lorenz, pioniere della teoria del caos.
Allo stesso modo oggi giorno, nell’era della comunicazione digitale e globale dove la divulgazione di un messaggio ha effetti istantanei, basta un semplice tweet di un personaggio famoso come Elon Musk per determinare la variazione di valore delle criptovalute[1].
Se appena un decennio fa per avere il medesimo effetto scatenante sul mercato valutario e monetario era necessario attendere la divulgazione ufficiale di un comunicato stampa emesso da un’organizzazione mondiale o da una Banca Centrale oggi, nell’era dell’immediatezza, basta un semplice tweet leggero come un cinguettio di un soggetto che talvolta esprime semplicemente le sue opinioni!
Se il comunicato ufficiale dell’Ente finanziario era il risultato soppesato, valutato e ponderato di un confronto di persone competenti nel settore che con modi prudenziali prendevano, non a cuor leggero, decisioni che potevano impattare per i loro effetti sulla vita di tanti soggetti, ora l’opinione di un singolo, non sappiamo quanto soppesata prima di essere divulgata, vale altrettanto!
Dunque se prima si comunicavano al pubblico fatti ora si comunicano opinioni!
Se poi il suddetto soggetto, ossia Elon Musk, ha già posto in essere tale comportamento, per il quale era stato “multato” di 40 milioni di dollari, e ciò nonostante reitera tale prassi, il sospetto potrebbe diventare una prova[2].
Ma cosa sono le criptovalute? Sono un tipo di moneta digitale creata nel 2009 attraverso un sistema di codici; le criptovalute, chiamate valute digitali, valute alternative o valute virtuali, funzionano in modo autonomo al di fuori dei tradizionali sistemi bancari e governativi. Inizialmente sono state introdotte con lo scopo di fornire un metodo di pagamento alternativo per le transazioni online.
Riassumiamo velocemente i fatti: Elon Musk con i suoi 54 milioni di follower può essere a tutti gli effetti considerato uno degli attuali top influencer sui mercati finanziari e tramite i suoi tweet esercita la sua determinante influenza.
Già nell’agosto del 2018 la SEC (Security and Exchange Commission) era intervenuta per contestare tale influenza, infliggendo una multa di ben 40 milioni di euro a Musk per aver fatto aumentare vertiginosamente il valore delle azioni TESLA con un tweet[3].
A febbraio 2021, Musk dichiara a Tmz che il Dogecoin, per quanto nata per scherzo, potrebbe diventare la “vera criptovaluta” favorendo un balzo della criptovaluta del +20,4%, come poi non dimenticare quando ad aprile dello stesso anno l’imprenditore sudafricano ha postato un’illustrazione di un “Doge che abbaia alla Luna”[4]. Questa sua semplice affermazione ha determinato un aumento della performance di mercato giornaliera a +46,31%. L’11 maggio 2021 poi Musk chiede ai suoi follower se Tesla dovrebbe accettare il Dogecoin. Performance di mercato giornaliera +6,33%. L’operazione si è però limitata ad un puro e semplice sondaggio su twitter su cui ancora non ci sono notizie ufficiali.
Tesla, Inc. aveva però già dimostrato un’apertura verso la possibilità di spendere criptovalute in cambio dei propri prodotti quando si era data la possibilità di pagare le automobili in Bitcoin.
Si noti come però l’imprenditore sia tornato sui suoi passi annunciando a maggio 2021 che non avrebbe più accettato i Bitcoin come metodo di pagamento a causa del loro impatto ambientale dovuto alla grande quantità di energia richiesta per effettuare le transazioni. Si dichiara però aperto a modificare la sua decisione in caso di un’eventuale svolta “green”.[5]
Sicuramente la condotta di Musk è stata messa sotto la lente di ingrandimento dalla SEC come da altri soggetti vigilanti anche perché è stata reiterata più volte nel giro di poco tempo. Tuttavia tale pratica non è inusuale soltanto a lui.
Oggi giorno la manipolazione del mercato, che avviene quando vengono praticate azioni atte ad aumentare o diminuire artificialmente il prezzo di un titolo, è sicuramente più semplice ed immediata rispetto ai rumors che una volta dovevano essere immessi nei circuiti dei traders di borsa, ma se ci ragioniamo a fondo di fatto il “modus operandi” è il medesimo, sta cambiando solo la modalità e la velocità di raggiungimento dell’effetto.
Se il quadro normativo statunitense è tale per cui sino ad oggi sono state comminate a Elon Musk solo pene pecuniarie da parte della commissione SEC americana, viene da chiedersi quale potrebbe essere l’atteggiamento degli enti di controllo in ITALIA, all’avverarsi di tali comportamenti.
Giuridicamente nel nostro paese la manipolazione del mercato è un reato, noto anche come “aggiotaggio finanziario” disciplinato dall’art. 185 d.lgs. 24.02.1998 n.58 (TUF) e costituisce, insieme al reato di abuso di informazioni privilegiate, un “abuso di mercato”[6].
Dal 2005, al reato si affianca l’illecito amministrativo di «Manipolazione del mercato» (art. 187 ter t.u.f.), accertato attraverso un procedimento interamente governato dalla CONSOB e volto a sanzionare comportamenti in parte estranei e in parte già destinatari della tutela penale (cd. “doppio binario”).
Il TUF[7] (Testo unico della finanza), inoltre, specifica alcune tipologie di operazione sospette: operazioni di compravendita false o fuorvianti, operazioni di compravendita che fissano il prezzo a livelli anomali e artificiali, operazioni di compravendita che utilizzano artifizi, inganni o espedienti e, infine, artifizi idonei a fornire indicazioni false o fuorvianti in merito all’offerta, alla domanda o al prezzo di strumenti finanziari[8].
Il legislatore ha voluto porre l’attenzione anche sulla categoria professionale dei giornalisti che, nello svolgimento della loro attività professionale diffondono informazioni finanziarie. In questo caso, il comportamento va valutato tenendo conto delle norme di autoregolamentazione proprie di detta professione, salvo che tali soggetti traggano, direttamente o indirettamente, un vantaggio o un profitto dalla diffusione delle informazioni.
Pertanto il doppio binario sanzionatorio fa sì che i comportamenti di manipolazione del mercato siano punibili sia con sanzioni penali sia con sanzioni amministrative. Le prime prevedono la reclusione da uno a sei anni e la multa da euro ventimila a euro cinque milioni, lasciando la facoltà al giudice di aumentare la multa fino al triplo o fino al maggiore importo di dieci volte il prodotto o il profitto conseguito dal reato quando, per la rilevante offensività del fatto, per le qualità personali del colpevole o per l’entità del prodotto o del profitto conseguito dal reato, essa appare inadeguata anche se applicata nel massimo.
Le sanzioni amministrative prevedono, invece, l’applicazione di sanzioni pecuniarie da euro ventimila a euro cinque milioni; tali sanzioni sono aumentate fino al triplo o fino al maggiore importo di dieci volte il prodotto o il profitto conseguito dall’illecito quando, per le qualità personali del colpevole, per l’entità del prodotto o del profitto conseguito dall’illecito ovvero per gli effetti prodotti sul mercato, esse appaiono inadeguate anche se applicate nel massimo.
Probabilmente sempre più nel futuro immediato occorrerà interpretare maggiormente le norme in modo tale che Giudici e Enti vigilanti intervengano rapidamente al fine di dissuadere tali soggetti ( i cosiddetti “Influencer”) dal reiterare ulteriori pratiche lesive e colpevoli che distorcano gli equilibri del mercato a difesa degli investitori.
Pertanto, che sia un battito d’ali di una farfalla o un cinguettio, purtroppo oggi giorno l’effetto potrebbe essere deflagrante e pericoloso sul mercato allo stesso modo.
Questo episodio ha permesso di ribadire e confermare che le criptovalute attualmente non sono accettate come mezzo di scambio in quanto non permettono di diventare vere e proprie monete, mentre rimangono un possibile strumento di investimento; non sono ancora molti i business e i consumatori che le utilizzano e comunque sono attualmente troppo volatili per essere considerate dei metodi di pagamento idonei. E’ infatti importante precisare che l’offerta di una criptovaluta è rigida in quanto il suo ammontare “minato” nel tempo è prefissato a priori e dunque esso è conosciuto da tutti gli operatori nel mercato. Pertanto il suo valore è in balia della domanda e per questo è impossibile stabilizzarne il valore muovendo l’offerta e una valuta di tipo tradizionale, attraverso le banche centrali che possono muoverne l’offerta, può alternarne il valore.
A proposito della totale instabilità del valore delle criptovalute, dopo un anno di folgorante risalita con +537%, nell’ultimo mese chi ha acquistato Bitcoin ha perso ben il 10% ed in particolare è passato drasticamente dai 63 mila $ del 13 aprile 2021 ai 49 mila $ del 25 aprile 2021 bruciando di fatto 14 mila$ in 12 giorni (-22%)!
Se fino a qualche anno fa il pericolo era che vi fossero soggetti depositari di informazioni riservate ( riguardanti non solo i fatti storicamente accaduti, c.d.“hard informations”, ma anche quelli destinati a verificarsi in base a un giudizio di ragionevole prevedibilità, c.d. “soft informations”[9] )che manovravano il mercato azionario e non solo (cd. Insider trading) ora esiste una ulteriore minaccia ancora più imprevedibile costituita addirittura anche da “semplici e innocui” commenti personali di persone influenti sul mercato che hanno un effetto amplificato grazie ai social ed a internet.
Ma quello che spaventa sono le tempistiche pari, per l’appunto, ad un battere
[1] La giravolta di Musk sui Bitcoin: "Non li accetteremo più per i pagamenti". E le criptovalute crollano” 13 maggio 2021 Repubblica -Economia; [2] Pierandrea Ferrari 14 maggio 2021 “Elon Musk e l’influenza sui mercati: i regolatori possono fermarlo?”, Ezequiel Gomes 14 maggio 2021 “Bitcoin, Criptomoedas, Dogecoin, Elon Musk” [3] "Elon Musk Versus The SEC: When A Tweet Costs $40 Million", Dante Alighieri Disparte, Forbes 29 September 2018 [4] Un sondaggio su Twitter di Elon Musk rimette il turbo al Dogecoin: ora è la quarta criptovaluta per capitalizzazione, Forbes , 11 maggio 2021 [5] Marco Valsania, Elon Musk sconfessa Bitcoin: niente più acquisti di Tesla con la valuta digitale, Il sole 24 ore finanza, 13 maggio 2021 [6] Consulich, F., Manipolazione del mercato e disorientamenti dogmatici: tra eventi di pericolo e pericolo di eventi, in Le Società, 2011, 827; v. infra, § 5). [7] Stefania Giavazzi – Diritto on line (2019) “La Manipolazione del mercato” [8] Occorre in particolare porre l’attenzione sulla normativa europea, recepita dal TUF che prevede l’illecito di manipolazione cd. informativa all’art. 12, co. 2, lett. c) del MAR Market Abuse Regulation, che consiste nella «diffusione» tramite mezzi di informazione, compreso internet o ogni altro mezzo, «di informazioni» e «di voci» che forniscano o siano suscettibili di fornire segnali falsi o fuorvianti in merito all’offerta, alla domanda o al prezzo di strumenti finanziari o di contratti derivati oppure di fissare il prezzo degli stessi a un livello anormale o artificiale. I tratti distintivi rispetto all’ipotesi delittuosa appaiono quindi essere due: rilevano qui astrattamente anche le voci e qualunque informazione, incluse le stime o le previsioni; la messa in pericolo del mercato è qui intesa come idoneità astratta a fornire indicazioni false o fuorvianti, a prescindere dalla possibilità o meno di un “impatto sensibile” sul prezzo dello strumento finanziario. [9] F. D’Alessandro, Regolatori del mercato, enforcement e sistema penale, Torino, 2014, p. 129 e M. Zanchetti, Il diritto penale del mercato finanziario, in Diritto penale, Parte speciale, vol. II, Tutela penale del patrimonio, a cura di Pulitanò, Torino, 2013, p. 456.
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